PICCOLA STORIA DELL’INTERIOR DESIGN: ANNI ‘40 E ‘50.

Continua la nostra rubrica dedicata alla storia dell’interior design, oggi vi parleremo dei designer degli anni ‘40 e ‘50.

Anni ‘40 e ‘50: Hans J. Wegner.
Nato nel 1914 e morto nel 2007, in Danimarca.
Nel 1944 l’architetto Danese Hans J. Wegner, scrive la storia dell’interior design con la sedia China Chair.
“Antica” ma attuale, perfetta ancora oggi sia per un arredamento stile Hygge che per un arredamento di design, anche moderno.
Disegnata da un designer scandivano ma ispirata alle sedie cinesi, come dice il nome, si presenta con gambe in legno chiaro e seduta colorata, nel 2009 viene presentato un modello con seduta nera.
Hans J. Wagner è un artigiano meticoloso, famoso per aver sempre scelto con accuratezza l’abbinamento tra artigianale e formale.

Anni ‘40 e ‘50: Marco Zanuso.
Marco Zanuso, 1916-2001, è un designer italiano considerato uno dei padri fondatori del design industriale italiano.
Nel 1949 gli fu chiesto di realizzare gli arredi per la commedia “La famiglia Antropus”, rappresentata al Piccolo Teatro di Milano.
Grazie a questa occasione nacque Antropus, una poltrona di design che permise a Zanuso di sperimentare materiali innovativi come il poliuretano espanso e il telaio in metallo sagomato. 
La particolarità di Antropus è la “linea continua”, una seduta che si estende in profondità contenuta dai pannelli laterali, che formano un tutt’uno con braccioli e gambe.

Anni ‘40 e ‘50: George Nelson.
George Nelson, 1908-1986,  è considerato uno dei massimi esponenti del modernismo americano, grazie alle sue idee innovative e anti convenzionali.
Realizzò il particolare orologio Ball Clock, uscendo dalla prospettiva realista.
Esistono più di 150 modelli differenti, tutti particolari e colorati, ed è realizzato con componenti di legno e di metallo, il tutto completato da una sofisticata meccanica in quarzo con batteria da 1.5 inclusa.

Anni ‘40 e ‘50: Carlo Mollino.
Un altro italiano Carlo Mollino, 1905-1973, architetto, designer e fotografo.
Famoso per il tavolino Arabesco, che gli fu commissionato per Casa Orengo a Torino, in seguito fu utilizzato per gli interni del negozio Singer.
Il tavolo è composto da due ripiani di vetro uno superiore e uno inferiore, sostenuti da una struttura a cascata di compensato stampato.
La sua forma e sinuosità richiamano un po’ lo stile Art Nouveau.

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