Iniziamo una rubrica dedicata alla storia dell’interior design: oggi vi parliamo degli anni ‘20 e ‘30 e dei designer più influenti di quegli anni.
Anni ‘20 e ‘30: Achille Castiglioni.
Premiatissimo e conosciuto in tutto il mondo, Achille Castiglioni (1918-2002), è uno dei designer italiani più importanti al mondo.
Sicuramente conoscete la lampada Arco che ha disegnato per Flos, vi abbiamo parlato anche della lampada Taccia nel nostro articolo dedicato alle 5 lampade da tavolo più famose.
Il suo forte erano proprio le lampade, di ogni forma e tipo, che disegnava dando ampio spazio alla sua immaginazione.
Noto per essere un personaggio eccentrico e particolare, così come le sue opere da sempre innovative e destinate a scrivere la storia dell’interior design.
Spesso collaborava con i suoi due fratelli Livio e Pier Giacomo, ed il suo studio, oggi, ospita la Fondazione Castiglioni.
Anni ‘20 e ‘30: Franklyn Lloyd Wright.
Uno dei designer e architetti più famosi del mondo, il newyorkese Franklyn Lloyd Wright.
Otto delle sue opere sono addirittura patrimonio dell’Unesco!
Ad esempio? Il Guggenheim Museum di New York.
Considerato il maestro del movimento moderno, era conosciuto dagli amici per essere anche lui un personaggio molto eccentrico, arredava i suoi appartamenti con oggetti che creavano un’atmosfera ad effetto “wow”!
Non solo architetto e designer, ma anche scrittore, fortunatamente infatti ci ha lasciato diversi libri dal quale poter leggere la sua particolare filosofia sull’idea di architettura e natura.
A questo proposito, vi consigliamo il suo volume “Architettura organica” pubblicato nel 1939.
La sua idea era quella di non creare una divisione tra uomo e natura attraverso l’architettura, ma di trovare un’armonia ed un’integrazione creando un equilibrio perfetto tra materiali artificiali e quelli naturali che fornisce l’ambiente circostante.
Un ottimo esempio che rappresenta a pieno questa filosofia, è “la casa sulla cascata”, realizzata sul ruscello di Bear Run.
Una casa da sogno perfettamente integrata nella natura, costruita con roccia e cemento, con una cascata e tanta natura attorno.
Così integrata con la natura che sembra quasi…viva!
Anni ‘20 e ‘30: Walter Gropius.
Walter Gropius, architetto importante che fondò un nuovo modello di scuola d’arte che denominò Bauhaus, fu collega proprio di Wright, di cui abbiamo parlato pocanzi .
Il concetto di Bauhaus consisteva nella collaborazione tra allievi e insegnanti, con lo scopo di preparare l’alunno a saper realizzare un’opera d’arte dall’inizio alla fine.
Per “opera d’arte” non si intendeva un quadro o una scultura, ma il concetto era rivolto a qualsiasi oggetto funzionale che poteva essere una piccola lampada o addirittura un edificio.
La completezza di questa scuola permetteva che tutti ne uscissero completamente formati sui materiali, i loro utilizzi, la progettazione, e soprattutto il design.
Gli oggetti creati venivano pubblicizzati attraverso mostre e libri. Tra gli oggetti di design più famosi, di questa scuola, ricordiamo la sedia Wassily di Marcel Breuer, la culla di Peter Keler, l’armadio su rotelle di Josef Pohl.
Un concetto sottile quello di Gropius, esente dall’ego dell’artista che si tiene per sé la propria arte, lui invece voleva condividerla e diffondere il suo sapere, cambiando il mondo dell’interior design e dell’architettura.
Per concludere e per farvi capire a pieno la sua filosofia, condividiamo con voi una sua citazione: “Tutti noi architetti, scultori, pittori dobbiamo rivolgerci al mestiere. L’arte non è una professione, non v’è differenza essenziale tra l’artista e l’artigiano. In rari momenti l’ispirazione e la grazia dal cielo, che sfuggono al controllo della volontà, possono far sì che il lavoro possa sbocciare nell’arte, ma la perfezione nel mestiere è essenziale per ogni artista. Essa è una fonte di immaginazione creativa”.
Continueremo con la nostra piccola rubrica storica, continuate a seguire il nostro blog per altre interessanti curiosità sui più famosi ed influenti personaggi del mondo dell’arredamento e dell’architettura.
